Il Preziosissimo Sangue e S.Michele
All’inizio del 1600 si costituirono a Trapani due associazioni religiose con lo stesso nome: “Preziosissimo Sangue di Cristo”.
La prima, la Congregazione della disciplina del Prezioso Sangue di Cristo, si riuniva in alcuni locali della chiesa di S. Antonio Abate e successivamente nella chiesa di S. Lorenzo. Ne facevano parte circa 130 confrati e tra i compiti vi era quello di solennizzare le Quarantore.
La seconda associazione che assumerà un ruolo fondamentale nella storia della processione dei Misteri differiva leggermente nel nome essendo: Societas Pretiosissimi Sanguinis Christi et misteriorum. Si presume sia stata istituita intorno al 1601 dallo spagnolo Juan Manriquez e del sacerdote Nicola Galluzzo. I partecipanti si riunivano nei locali della chiesa di S. Bartolomeo per poi passare, nel 1604, nella chiesa di S. Spirito o di S. Giacomo Minore e nel 1622 nella chiesa di S. Michele. Erano circa 180 i confrati che ne facevano parte che oltre a svolgere opere di pietà nel ricordo dei defunti, curavano la processione del Santissimo, quella del giorno di Pasqua e soprattutto organizzare la processione dei Misteri del venerdì santo. Indossavano un sacco ed una visiera rossi con l’emblema delle cinque piaghe.
Tra i due sodalizi sorsero accese diatribe sull’intitolazione; intervenne direttamente Roma con la congregazione dei cardinali che stabili che in ogni città potesse esservi solo un’associazione con una determinata intitolazione. Non si sa quando e se si estinse la Congregazione fondata nei locali della chiesa di Sant’ Antonio Abate; rimase solo la Societas.
Fu quindi la Societas Pretiosissimi Sangunis Christi et misteriorum che provvide alla concessione dei primi gruppi statuari dei Misteri.
E passiamo adesso al secondo sodalizio, basilare anch’esso per la storia dei Misteri di Trapani: la Confraternita di S. Michele Arcangelo.
E ‘ignota la data di fondazione, malgrado secondo alcune fonti si indichi il 1366. Fine del sodalizio era quella di raccogliere elemosine per le ragazze orfane da sposare. La sua chiesa era denominata “S. Michele lu vecchiu” ed era ubicata nei pressi della chiesa della SS. Trinità in via San Pietro. I confrati indossavano il sacco e il cappuccio bianchi.
Privata della sua sede, la Confraternita di S. Michele ottenne nel, l’area dell’ex consolato francese, dove dal 1539 al 1582 si eresse la chiesa e dove stabilì la propria sede.
Quando la Confraternita, su decisione del Senato, dovette abbandonare la sede a favore dei Padri Gesuiti, nel 1592 trovò ospitalità dapprima nella chiesa dedicata a S.Maria della Luce e successivamente presso quella di S. Spirito (San Giacomo Minore) dove aveva sede la Società del Preziosissimo Sangue, iniziando quella convivenza che si reputa durò, pur tra aspre controversie, anche dopo il 1622, quando i confrati di S.Michele ritornarono nella loro chiesa omonima ed in tale occasione ricambiarono o furono costretti a farlo, l’ospitalità a quelli del Preziosissimo Sangue in considerazione che la piccola chiesa di Santo Spirito era ormai insufficiente per l’elevato numero di confrati oltre che per la presenza dei gruppi dei Misteri che aumentavano progressivamente di numero.
I rapporti tra i due sodalizi non furono esenti da contrasti con relativi interventi delle autorità religiose preposte. A questo tormentato periodo di convivenza si cercò di trovare soluzione il 26 febbraio 1646, con l’atto di fusione tra i due sodalizi nella Venerabilis Societatis Sancti Michaelis Arcangeli et Pretiosissimi Sanguinis et Misteriorum Passionis et Mortis Domini nostri Jesu Christi.
La fusione tra le due compagnie sollevava l’adozione di un nuovo vestimento. Pertanto decisero d’indossare nelle cerimonie ufficiali un sacco di tela colore rosso (Preziosissimo Sangue) mantello indorato e cappuccio bianco (S.Michele). La fusione era altresì favorita dal comune esercizio delle attività sociali, nella raccolta delle elemosine per le giovani orfane e nell’esposizione del Santissimo Sacramento nel periodo quaresimale e di preparazione della Settimana Santa.
Con il passare degli anni, la Compagnia, conscia di un possibile e futuro ampliamento nel numero dei gruppi statuari dei Misteri, fece costruire a sue spese un oratorio di forma rotonda dietro la chiesa di S. Michele.
La Compagnia organizzò i riti dei venerdì quaresimali detti “delle scinnute” sino al 1812, ma le difficoltà economiche costrinsero ad abbandonare tale incarico, così come era accaduto anni prima con la processione del Venerdì Santo, quando dovette pian piano cedere alle maestranze cittadine la cura e l’uscita dei gruppi, ma rimanendo e lo è ancora oggi e quindi lo è la Chiesa, la sola proprietaria dei Sacri gruppi che, repetita juvant, sono stati affidati ma non ceduti alle maestranze, oggi categorie economiche.
Il Decreto Regio n.3036 del 7 luglio 1866 pur stabilendo la soppressione degli ordini religiosi e il conseguente passaggio dei beni ecclesiastici allo Stato non riguardò la Compagnia che con il Decreto del 26 giugno 1910, rafforzato dalla decisione della V Sezione del Consiglio di Stato del 21 marzo 1914, mantenne i suoi beni ma aveva però perso il suo peso all’ interno della processione, mantenendo la sua presenza all’inizio del corteo.
Dopo la Seconda guerra mondiale, si affermò la volontà di rivedere subito la S.Michele in processione ma ciò non accadde nel 1946 (prima processione del Dopoguerra) ma nel 1949 dato che le bombe abbattutesi sulla chiesa di S. Michele avevano colpito alcuni gruppi e distrutto le tuniche rosse e i cappucci bianchi. In realtà, qualcosa rimase ma non andò più in processione: scomparvero e chissà dove finirono, gli abitini d’argento che i confrati indossavano in processione e che recavano impressa l’immagine di Maria SS. di Trapani.
Con il passare degli anni diminuì il peso del sodalizio e il 26 dicembre 1974, su iniziativa dell’avv.Mario Serraino venne “rifondata” la Confraternita di S. Michele Arcangelo con l’approvazione del nuovo statuto da parte del vescovo Mons. Ricceri e della quale fecero parte parecchi consoli e componenti dei ceti.
Il rifiorire della confraternita seguì di sei mesi la nascita dell’Unione Maestranze e presumibilmente nella volontà del Serraino vi era il preciso scopo di bilanciare il potere che la neonata UM stava assumendo all’interno della processione.
Con il passare degli anni, nessun governatore della Confraternita seppe proseguire l’opera che Serraino aveva fortemente voluto.
Il lento e progressivo indebolirsi della “S. Michele” ebbe il suo triste epilogo nel 1999, quando il vescovo di Trapani Mons. Francesco Miccichè decise di “congelarla” ed in pratica scomparve dalla processione.
Senza la Confraternita, senza quei colori bianco-rossi, la processione ha perso la sua più rilevante componente storica e religiosa, nel colpevole silenzio del mondo dei Misteri e della città!
Approfondimenti sulle confraternite a Trapani nella pubblicazione ” I Misteri – La Processione di Trapani ” – di Beppino Tartaro
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