La Deposizione – Opera attribuita ad Antonio Nolfo – Ricostruita da Alberto Fodale e Leopoldo Messina – Ceto dei Sarti e Tappezzieri
Il corpo inerte di Gesù giace ai piedi della croce mentre Maria e Maddalena piangono addolorate; Giovanni il discepolo prediletto, contempla con tristezza il Redentore.
Il “misterium dive Maria pietatis cum Christo in bracza sancto Ioanne evangelista et Magdala” venne affidato, con atto del notaio Ximenes del 3 aprile 1619 dalla Società del Preziosissimo Sangue all’arte di coloro che effettuavano lavori di cucitura di stoffe che venne successivamente identificata con quella dei sarti, Dopo la Seconda guerra mondiale, si sono aggregati i tappezzieri nella cura del mistere. Per molto tempo si attribuì a Giuseppe Milanti il merito dell’opera ma studi successivi propendono per attribuire ad Antonio Nolfo la paternità artistica.
Gesù è raffigurato deposto dalla croce dove sono appoggiate due scale a pioli, secondo la classica iconografia. Giovanni lo contempla con infinita tristezza; è raffigurato con lineamenti giovanili, piangente e chinato verso il corpo di Gesù per sorreggerlo.
Maddalena è distrutta dal dolore per la perdita del Maestro. È in ginocchio intenta a sorreggere la mano sinistra di Gesù al quale non volge lo sguardo e non ha il capo reclinato come nella precedente versione danneggiata dalla guerra, ma sconvolta sembra guardare nel vuoto, afflitta dal dolore. Per lo stesso motivo iconografico presente nella “Ferita al Costato“ e nel “Trasporto al Sepolcro”, i lunghi capelli della Maddalena, raccolti sulla nuca, rimandano all’episodio della cena a casa del fariseo a Betania dove la “peccatrice” bagnò i suoi capelli con le lacrime del pentimento.
Maria è rappresentata nell’espressione della Mater Dolorosa:sguardo al cielo, braccio destro disteso e mano sinistra sul cuore per sottolineare l’immane sofferenza. Foto d’epoca della processione, sia degli anni ’30 che dei primi anni ’50 dello scorso secolo, mostrano che in occasione della processione su Maria veniva collocato un mantello nero, come nel simulacro dell’Addolorata.
L’episodio rappresentato non è tratto da alcun testo sacro; si tratta di una scena cosiddetta “intermedia” dato che i racconti evangelici ci raccontano che fu Giuseppe di Arimatea, aiutato da Nicodemo, ad occuparsi del distacco dalla croce e della deposizione di Cristo e della successiva sepoltura.
Il gruppo è stato sottoposto a restauro conservativo nel 2004 da Giuseppe Calvagna.
Foto e testi di Beppino Tartaro Ulteriori approfondimenti nel libro: ” I Misteri. La Processione di Trapani ” di Beppino Tartaro --------- Copyright © 2023 – Tutto ciò che è riportato su questo sito web www.processionemisteritp.it , la documentazione, i contenuti, i testi, le immagini, il logo, il lavoro artistico e la grafica sono di proprietà di Beppino Tartaro e sono protetti dal diritto d´autore nonché dal diritto di proprietà intellettuale. E’ quindi assolutamente vietato copiare, appropriarsi, ridistribuire, riprodurre qualsiasi frase, pubblicare contenuti e immagini presenti su questo sito se non autorizzati espressamente dall´autore.