La caduta al Cedron – Opera attribuita a Francesco Nolfo – Ceto Naviganti
Gesù arrestato sta per essere condotto al Sinedrio e mentre attraversa il torrente Cedron scivola e cade. Due soldati, agli ordini di un tribuno romano, cercano di sollevarlo, mentre Gesù in un momento di consapevole rassegnazione, volge soavemente lo sguardo al cielo.
Non è conosciuta la data di assegnazione del gruppo alla marineria trapanese dato che l’atto di concessione non è stato sino ad oggi recuperato.
Si può supporre che la categoria commissionò la ricostruzione del gruppo, forse allo scultore Francesco Nolfo. Tale attribuzione la si può ricavare dalla raffigurazione di Gesù ritenuto tra i più espressivi dell’intera collezione. Un volto che segue l’iconografia classica barocca del Cristo Doloroso e cioè espressione esausta, ricca di mestizia e di consapevolezza con il capo reclinato verso la spalla sinistra.
Tradizionalmente si ritiene che la scena sia tratta dai Vangeli apocrifi e dalle rivelazioni di Santa Brigida, ma più verosimilmente sembra ispirata alla spiritualità e alla mistica della Controriforma e collegata all’opera di catechesi dei padri Gesuiti.
La rappresentazione del Cedron non è usuale nelle processioni della Settimana Santa e soltanto a Trapani, Malaga e Siviglia, troviamo gruppi scultorei raffiguranti tale episodio.
Il gruppo, ricco di preziosi ornamenti argentei sembra sia ancora quello originale e persino la vara non ha mai subito modifiche; nei quattro lati sono dipinti quattro velieri commerciali dell’epoca.
Nel 1970, così come accadde per il gruppo “L’Arresto”, è stata modificata la collocazione delle aste, tale da consentire una visione frontale del gruppo; prima esso era visibile solo da un lato, come accade ancora oggi con i gruppi: “Gesù nell’ Orto del Getsemani” e “L’Ascesa al Calvario”. Il gruppo è stato restaurato da Concetto Mazzaglia nel 1999.
Foto di Beppino Tartaro
Ulteriori approfondimenti nel libro: ” I Misteri. La Processione di Trapani ” di Beppino Tartaro
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