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I Misteri di Trapani
Colombaia – Lazzaretto

Colombaia – Lazzaretto

La Colombaia, detta anche Torre Peliade o Castello di mare, è una fortezza medievale, di origini molto antiche, posta su un’isoletta all’estremità occidentale del porto di Trapani. La prima costruzione per motivi militari, viene, infatti, attribuita dallo storico Diodoro Siculo, intorno al 260 a.c., ad Amilcare Barca durante la prima guerra punica.

La torre è alta 32 metri, composta da quattro piani sovrapposti, con il primo adibito a cisterna, mentre l’ingresso originario si trovava al secondo piano. È uno dei migliori esempi di architettura militare in Sicilia.
La Colombaia non è un castello vero e proprio, ed è stata utilizzata per molte attività. Il castello è dotato di una banchina davanti all’edificio. L’edificio vero e proprio è composto di una torre ottagonale. Oltre un edificio che potrebbe essere definito un posto di guardia vi è una stradina precedentemente pavimentata ora scoperta, che costeggia il fianco destro dell’edificio vero e proprio, nel fianco destro è presente una lapide. La stradina sbocca dietro l’edificio principale, c’è un cortile, e alla fine di tale cortile due cappelle, usate come depositi nella seconda guerra mondiale. Nel fianco sinistro del cortile c’è una seconda banchina pericolante. L’edificio principale è costituito da 4 piani sovrapposti, sono presenti delle finestre ed un balcone murato, è presente anche una scala, semidistrutta e impraticabile.

Ormai l’isola in cui sorge il castello è completamente abbandonata e l’edificio principale è pericolante, tutte le entrate e le uscite al castello sono state murate, anche l’accesso alle cappelle del cortile è stato limitato poiché codeste cappelle sono anch’esse pericolanti, infine anche la banchina nel fianco sinistro del cortile è pericolante ed in attesa di restauro.

Il lazzaretto di Trapani è un lazzaretto sorto agli inizi del XIX secolo per la necessità della presenza di un ospedale specifico contro le malattie trasmesse attraverso contagio
Nella prima metà del sec. XIII sull’isolotto di Sant’Antonio (oggi unito alla terraferma) in prossimità del porto di Trapani, venne edificata la chiesa di Sant’Antonio del Mare. L’edificio fu distrutto nel XVI secolo e dal 1831 al 1838 vi venne edificato il nuovo lazzaretto, fatto iniziare dal tenente generale Giovanbattista Fardella. Lo scopo era quello di accogliere soggetti portatori di malattie contagiose, unitamente alle loro mercanzie, provenienti soprattutto dalle navi che arrivavano in porto, per limitarne la diffusione e per prevenire le epidemie, mettendoli in quarantena. Fu chiuso nel 1885. In occasione dell’alluvione del 1976 fu utilizzato per ospitare gli sfollati.

Oggi è sede della sezione trapanese della Lega navale italiana. Il comune, proprietario dell’immobile, lo aveva posto in vendita al costo di 11 milioni di euro, sollevando nel 2012 la protesta dei cittadini. Il complesso, a pianta mistilinea, con monumentali colonne doriche all’ingresso, si presenta come una grande esedra, di forma semicircolare, sulla quale si aprono a raggiera gli alloggi per i malati, è opera dell’architetto palermitano Antonino Gentile.