La Negazione – Opera di Baldassare Pisciotta – Ceto Barbieri e Parrucchieri
Gesù è condotto in catene da un soldato nel cortile del Sinedrio. Una donna scorge Pietro e lo indica come seguace del Nazareno, ma l’Apostolo nega di conoscerlo e mentre un gallo canta, Gesù volge al discepolo uno sguardo di consapevole dolore.
Il gruppo in data 1° dicembre 1661, con atto del notaio Giacomo del Monaco, venne concesso all’arte dei barbieri. Nella gestione del gruppo si affiancarono successivamente i tosatori e più recentemente i parrucchieri e le categorie affini.
Nulla si sa sul mistere originario, certo è invece l’atto del notaio Baldassare Renda rogato il 15 ottobre 1769, con il quale si affidò allo scultore Baldassare Pisciotta la realizzazione di un nuovo gruppo. Nell’atto è dettagliatamente riportato come l’artista avrebbe dovuto eseguire l’opera seguendo i canoni dell’arte polimaterica.
Il gruppo, così come indicato nell’atto di concessione, era denominato Divi Petri plangentis, prendendo spunto dalle lacrime che solcano il volto dell’apostolo nel momento in cui si appresta a negare la conoscenza di Gesù. Un particolare che un tempo era difficile da scorgere, quando sulle statue dei Misteri era presente una coltre scura dovuta al fumo dei ceri depositatisi oltre che la scarsa qualità degli olii posti sulle statue in occasione della processione al fine di renderli più luminosi. Fortunatamente, i recenti restauri e l’uso di prodotti altamente specializzati e non invasivi, hanno ridato le cromie originali a tutti i gruppi, consentendo di ammirare particolari prima sconosciuti.
Gesù realizzato da Pisciotta colpisce per la sua profonda espressività. Ammanettato, volge il suo sguardo misericordioso e comprensivo a Pietro, perdonandolo per aver negato di conoscerlo; si tratta di un momento particolarmente intenso, muto e profondo che l’arte di Pisciotta ha saputo perfettamente rappresentare.
L’artista ha curato anche i dettagli del soldato che trascina Gesù come possiamo notare nei particolari dell’armatura e nei calzari, così come per la donna, collocata alle spalle dei tre personaggi, seduta nei pressi di un cufune (braciere) e che sembra proprio rivolgersi a Pietro ricordandogli di averlo riconosciuto tra i seguaci di Gesù. Infine, degno di nota è l’unico animale presente nei Misteri: il gallo, annoverato tra i simboli della Passione è realizzato interamente in legno. Il gruppo è stato restaurato nel 2002 da Maria Scalisi.
Foto e testi di Beppino Tartaro
Ulteriori approfondimenti nel libro: ” I Misteri. La Processione di Trapani ” di Beppino Tartaro
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