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I Misteri di Trapani
Hanna

Hanna

Gesù dinanzi ad Hanna – Opera di autore ignoto (fine del sec.XVII), ricostruita da Domenico Li Muli  – Ceto Fruttivendoli

Dopo il suo arresto, Gesù è condotto da un soldato romano e da uno sgherro dinanzi ad Hanna, suocero di Caifa. Alle sue domande il Nazareno risponde: “Perché interroghi me? Interroga quelli che mi hanno udito”, mentre un soldato lo schiaffeggia col guanto ferrato.

Con atto del notaio Francesco Incandela del 26 marzo 1684, il gruppo venne affidato dalla Società del Preziosissimo Sangue ai crudatori e conciatori di pelli che, il 15 agosto 1788, con scrittura del notaio Adriano Maria Venza barone di Sant’Elia, dismisero l’affidamento del gruppo che, il 31 agosto dello stesso anno, venne concesso al ceto dei venditori di fiori e frutta con atto, sempre del notaio Venza barone di Sant’Elia. Nell’atto è specificata la tecnica di realizzazione delle statue in legno, tela e colla con le vesti che andavano perfezionate e completate con rivestimenti in oro zecchino. La maestranza provvide due anni dopo al rifacimento degli ornamenti argentei.

L’autore è sconosciuto anche se vi sono state attribuzioni all’opera a Pietro Ancona o Michele Gramignano o alla scuola del Milanti.

Il gruppo, anticamente definito La Guanciata, subì notevoli modifiche e nel 1901 Antonio Giuffrida sostituì la statua di Gesù che fece da modello per il Cristo dell’Ascesa al Calvario realizzato due anni dopo.

Gravemente danneggiato nei bombardamenti del 1943, il prof. Domenico Li Muli lo ricostruì utilizzando parti del mistere danneggiato (costo lire 400.000) e nel 1951 ritornò in processione.

Hanna, il pontefice nell’antica Roma era il massimo rappresentante del collegio sacerdotale è posto su un gradino che ne rimarca il ruolo autorevole, accanto ad una poltrona in stile barocco, rifatta nella ricostruzione e di diversa decorazione rispetto all’opera distrutta dai bombardamenti.

Relativamente al soldato che si accinge a schiaffeggiare Gesù, si ricorda la credenza popolare trapanese che, sfruttando la poca dinamicità della rappresentazione, narrava che il soldato Malco, in dialetto Malcu di Crita, lo stesso cui Pietro aveva reciso l’orecchio in occasione dell’arresto, apprestandosi a picchiare Gesù, sia stato da questi pietrificato nella mano e nel torace. 

Nel 1998 il gruppo è stato restaurato da Elena Vetere.


Foto e testi di Beppino Tartaro

Ulteriori approfondimenti nel libro: ” I Misteri. La Processione di Trapani ” di Beppino Tartaro

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